RECENSIONE – Se siamo ancora vivi

Fonte: Eroxè, racconti erotici. Dove l’eros si fa parola…

Romanzo??? Mah difficile classificare questo libro. E’ un vortice. Uno spaccato sull’abisso di una certa parte del nostro quotidiano. Quella in cui innalziamo ad arte le nostre ossessioni. Alex e Lexa, i protagonisti di questa piece dell’assurdo normalizzato, non esistono al di fuori delle loro. Alex è uno scrittore di successo. Scrive romanzi d’amore strappalacrime, in realtà è un sadico, con anche qualche pulsione masochista, che lo porta…

a cura di Mayadesnuda

ad autoinfliggersi tagli in tutto il corpo perché solo il dolore lo fa sentire veramente vivo. Lexa. questa bella fanciulla molto glamour, con i sui cappottini di Burberry, sarebbe più facile dire di che cosa non soffre. Designer originale e quotata, a seguito di un trauma, l’eutanasia praticata al fratello, inizia ad essere ossessionata dall’idea di morire per una qualsiasi ragione. Si chiude in casa, sterilizza tutto, copre mobili pavimenti di materiale anti acaro. Usa solo lenzuola usa e getta. Non tocca niente se non con i guanti e, si nutre solo di yogurt biologico. Alex progetta in modo metodico e artisticamente d’effetto il suo suicidio e stilla una lista di 10 cose da fare assolutamente il giorno prima di uccidersi. Lexa finisce in ospedale per quello che crede un sospetto di infarto e così dopo mesi è costretta ad uscire…

I due s’incontrano per una beffa del destino: Alex salva la vita a Lexa, che stava per essere travolta da un auto, e la trascina con se nelle sue 24 ore di follie pre-mortem.

Si legge in un fiato. Fa male, dove un libro ben scritto dovrebbe sempre fare, lì nell’angoletto più buio e nascosto della nostra anima, dove si celano a noi stessi e al mondo le nostre fragilità. Marilù Manzini ha una scrittura cruda, a tratti violenta, sempre intensa e tirata. Ogni parola è una pugnalata. Ogni frase senti parla un po’ di più di te. E’ catartico questo libro. Tira fuori le paure di ognuno di noi e ci spinge a guardale in faccia. Ad accettarle. Siamo questo miscuglio di luci e ombre. Un impasto. Ed è questo che ci rende speciali.