Se siamo ancora vivi

Alex Goodnight, scrittore da dodici milioni di copie, è il personaggio più in voga del momento. Arrivato al successo con storie d’amore di una banalità assoluta, si trova prigioniero di un ruolo e di una maschera che deve essere sempre pronto a indossare. Quella del trentenne sorridente, pulito e sincero al quale ogni donna vorrebbe confidare i propri segreti, magari sorseggiando una tazza di tè verde vitaminizzato in un locale ultrachic di cristallo e pelle nera. Sotto quella maschera felice, respira un uomo tormentato da istinti autolesionisti e da sogni a occhi aperti in cui immagina di torturare le sue amanti; un uomo consapevole che la sua esistenza è pura finzione e che l’unico vero atto di libertà, in un mondo di plastica come quello in cui vive, è darsi la morte. Per farlo in grande stile, Alex decide di buttarsi dall’ultimo piano del grattacielo più alto che sia mai stato costruito, e durante il sopralluogo s’imbatte per caso nella bellissima e glamorous Lexa Sunrise, appena uscita da casa dopo quattro mesi di reclusione volontaria. Le loro solitudini si scontrano e si riconoscono: lui ha il terrore degli spazi chiusi, lei teme qualunque contatto con gli altri; lui si infligge tagli e ferite, lei vive nell’incubo di ammalarsi e morire nei modi più improbabili. Tra momenti disperatamente romantici e altri d’irresistibile umorismo, troveranno l’uno nell’altra la forza di affrontare i rituali che precedono l’ultimo passo, il salto nel vuoto che per entrambi potrebbe significare una rinascita. Con il sorriso cattivo che la contraddistingue e un’innata capacità di trasformare in romanzo le emozioni e le debolezze del nostro tempo, Marilù S. Manzini racconta una grande storia d’amore nevrocomica — l’unica che si possa ancora raccontare — e traccia un catalogo divertente e spietato delle fobie dell’uomo contemporaneo. Sito internet del booktrailer: www.sesiamoancoravivi.com